TERAMO – In Abruzzo ogni famiglia, nel 2009, ha speso 529 euro, pari a circa 44 euro al mese, per lo spreco di prodotti alimentari. E’ quanto emerge da uno studio dell’associazione nazionale per la difesa e l’orientamento dei consumatori (Adoc) nella giornata Giornata mondiale
dell’alimentazione, organizzata ogni anno, il 16 ottobre, dalla Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura. Il motivo principale per cui si spreca, nel 39% dei casi, sempre secondo l’Adoc, è l’eccesso di acquisto generico. Ad essere sprecati, però, sono anche prodotti scaduti o andati a male (24%) e quelli acquistati in eccesso a causa di offerte speciali (22%). Ad andare letteralmente buttati nella spazzatura sono per lo più prodotti freschi (34%) – latte, yogurt, uova, carne, preparati, formaggi -, ma anche pane (22%), frutta e verdura (17%). Si spreca tutto l’anno, ma si spreca ancor di più in occasione delle festività: 46 euro a Natale e 40 a Pasqua. A buttare tonnellate di alimenti, secondo diversi studi sul tema, non sono solo le famiglie, ma sono più che altro supermercati, grandi centri commerciali ed aziende. Tutto questo accade in un contesto di crisi economica in cui a non poter mangiare non sono solo gli abitanti dei paesi arretrati, ma sono soprattutto i nuovi poveri dei paesi avanzati. In Abruzzo infatti, nel 2009, il Banco Alimentare – la Onlus che si occupa della raccolta e della distribuzione delle eccedenze alimentari da affidare agli enti caritativi – ha assistito quasi 31 mila persone.